Case history: Cava Sviluppo

Dal portale web di Cava Sviluppo

Una risposta che si aspettava da anni. Una problematica che da tempo aveva riunito diversi imprenditori di Cava de’ Tirreni, volenterosi di cambiare le sorti della propria attività. Una vicenda che di riflesso aveva procurato non pochi danni all’economia cittadina, e non solo. Ma è ora il tempo di parlare al passato, perché la tanto agognata questione A.S.I. ha avuto esito positivo. Un doppio esito positivo, in attesa della definitiva consacrazione.

In data lunedì 3 settembre 2012, il Consiglio comunale di Cava de’ Tirreni ha approvato all’unanimità la richiesta di revisione del Piano Regolatore Territoriale Consortile A.S.I. avanzata da “Cava Sviluppo” e regolarmente protocollata al Palazzo di Città metelliano, in Provincia e presso la sede del Consorzio A.S.I. di Salerno. Richiesta consistente nell’aggiornamento del suddetto Piano Regolatore in modo da renderlo maggiormente rispondente alle mutate esigenze del mercato, che nello specifico consentirà sia di edificare insediamenti di piccole industrie, artigianali e commerciali, di attività terziarie anche nella zona D (quella destinata ad insediamenti produttivi di unità industriali di piccola, media e grande dimensione), sia di prevedere il frazionamento degli immobili in superfici utili ed in orizzontale e non in superficie coperta (cioè in verticale), come previsto dall’attuale regolamento.

Variazioni, queste, che a detta dell’Associazione “Cava Sviluppo”, rappresentata nell’occasione da Gianmarco Amato, Prefetto del Club, permetteranno agli imprenditori cavesi di sfruttare al meglio le strutture industriali presenti sul territorio e di consentire al tempo stesso uno sviluppo più razionale dell’occupazione. «Siamo molto soddisfatti che le istituzioni politiche abbiano dato ascolto alle nostre richieste, calandosi nei disagi che noi imprenditori di Cava de’ Tirreni viviamo quotidianamente - ha affermato il Prefetto Amato - Si tratta di un punto di partenza per lo sviluppo industriale della nostra città, ma ciò che ci rende particolarmente orgogliosi è il fatto di aver dato il là ad un’iniziativa che avrà di sicuro risvolti anche a livello nazionale».

Quella di “Cava Sviluppo” era un richiesta che nasceva da una paradosso esistente sul territorio comunale e particolarmente gravoso per l’economia cittadina. Quello, ossia, relativo al fatto che, mentre numerosi opifici metelliani sono liberi e vuoti perché realizzati nella zona D dove non c’è richiesta di mercato, la stragrande maggioranza di imprenditori metelliani esercita invece attività artigianali e/o commerciali di tipo D4, zona però dove attualmente gli opifici sono talmente saturi da non permettere l’efficace espletamento delle attività e soprattutto un ampliamento delle stesse.

Una duplice vittoria fin qui, dunque, quella ottenuta dall’Associazione presieduta da Maurizio D’Antonio, dal momento che l’Ente metelliano, dopo il “sì” concesso in sede di assise consiliare alle richieste di “Cava Sviluppo”, ha presentato le stesse al Consiglio provinciale, guadagnando un secondo “lasciapassare”.

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